Il recupero crediti in Italia nel 2021: tra ritardi dei pagamenti e crisi di liquidità

Tra le tante conseguenze negative del Coronavirus, c’è anche il peggioramento del comportamento delle aziende nei pagamenti, con un notevole aumento dei casi di recupero crediti.

In quasi tutti i settori c’è stato un netto calo della domanda di beni e servizi, che ha portato a un rallentamento delle attività produttive. A risentirne è anche il ciclo dei pagamenti, in particolar modo per le piccole e medie imprese, che rappresentano la quasi totalità delle aziende italiane. E tutto ciò sta causando una crisi di liquidità senza precedenti.

In una fase di recessione economica come quella che stiamo affrontando, gli effetti sull’economia reale vengono trasferiti al settore del credito, con tutto ciò che ne consegue come ulteriori impatti negativi su famiglie, imprese ed enti locali, oltre che sul sistema finanziario.

Famiglie, imprese e autorità locali rischiano tutte di vedere il proprio reddito ridotto in modo significativo, compromettendo la loro capacità di adempiere agli impegni finanziari precedenti ed eventualmente rendendo difficile l’accesso al credito.

Lo scenario economico italiano e i ritardi dei pagamenti.

Standard & Poor’s per l’Italia ipotizza un 2021 di crescita, con uno +5,3% del PIL rispetto al 2020. Sono previsioni che ci fanno ben sperare, ma da interpretare con le dovute precauzioni. Per la società americana infatti i primi sei mesi di quest’anno continueranno ad avere il segno negativo, per poi notare una ripartenza importante solo nel secondo semestre.

Come abbiamo visto, in Italia ci sono soprattutto PMI che non sempre hanno a disposizione elevati livelli di liquidità. Secondo lo Studio Pagamenti realizzato da Cribis nel 2020 il numero di aziende italiane che hanno pagato i propri fornitori con oltre 30 giorni di ritardo ha raggiunto il 12,8%, un dato superiore del 21,9% rispetto al 2019.

L’impatto negativo dell’emergenza sanitaria si ripercuote soprattutto sulle imprese di piccole dimensioni. In particolare, soffrono le microimprese che, pur essendo le più virtuose con il 37,3% di pagamenti alla scadenza, hanno anche la quota più elevata di ritardi gravi (13,8%), insieme alle piccole (8,7%).

Interventi statali a sostegno delle PMI

Per far fronte alla crisi economica, il Governo italiano e quello europeo hanno realizzato interventi importanti. Eccone alcuni dell’ultimo periodo:

  • Proroga Garanzia di Stato al 100% per i micro prestiti da 30 mila euro attraverso il Fondo per le PMI, aumentando anche la durata massima da 10 a 15 anni;
  • Allungamento dei termini per poter richiedere la moratoria sui prestiti e mutui già in essere con la scadenza che viene prorogata al 30 giugno 2021.

Inoltre a giorni il Governo Draghi dovrebbe aggiungere il Decreto Ristori 5, con nuovi contributi per le imprese. Le misure immediate dovrebbero essere inserite nel decreto che dovrà decidere come impiegare, per i ristori, i 32 miliardi in deficit autorizzati dal Parlamento.

A queste misure si dovrebbero aggiungere poi misure di più ampio respiro e lungo periodo derivanti dal Recovery Plan.

I rischi per il credito nel primo semestre 2021

Al di là degli aiuti statali ed europei, dal punto di vista aziendale è importante adottare un atteggiamento prudente, e soprattutto un’attenta gestione dei crediti e dei flussi di cassa, senza dimenticare le difficoltà economiche che tanti clienti e debitori stanno vivendo in questo periodo.

Le imprese dovranno adottare il giusto mix tra essere propositive per rilanciare la propria attività ed essere prudenti dal punto di vista creditizio. E forse la problematica principale nel mercato B2B sarà proprio comprendere quanto poter spingere senza mettere a rischio la liquidità aziendale.

Il credito commerciale è infatti un aspetto chiave del sistema imprenditoriale italiano, che si basa anche su crediti di fornitura e dilazioni di pagamento. È palese che in questo periodo le garanzie siano molto più basse, senza dimenticare che il sistema di assicurazione sul credito ha riscontrato diversi limiti in situazioni di crisi inattese come questa.

L’accresciuta importanza del capitale circolante netto

In questo scenario il capitale circolante netto diventa un elemento ancor più importante per le imprese.

Il capitale circolante netto rappresenta il fabbisogno finanziario netto legato al ciclo operativo caratteristico dell’impresa.

Capitale circolante netto = Attività correnti – Passività correnti

Le attività correnti sono i crediti verso i clienti, le rimanenze finali, la cassa, i ratei e i risconti attivi; le passività correnti sono invece i debiti di natura operativa, debiti verso i fornitori, i ratei e i riconti passivi.

Ed è per questo che agire in modo tempestivo ed efficace nel recupero del credito può fare la differenza per la sopravvivenza delle imprese.

Le informazioni per migliorare il recupero crediti

Avere delle informazioni corrette e aggiornate sui propri clienti serve a capire di chi ci si può fidare e chi invece potrebbe diventare un cattivo pagatore. Il monitoraggio e il contatto diretto e continuo con i creditori sono degli elementi essenziali, ma non sempre le aziende riescono a realizzarli in modo efficace.

Inoltre, dimostrare sensibilità e comprensione nell’approccio al recupero crediti – anche per capire i motivi che hanno portato al ritardo nel pagamento di una fattura – può diventare, soprattutto in questo periodo, un’arma strategica importante.

I vantaggi di esternalizzare il Recupero Crediti

Da questo quadro complesso e in continua evoluzione, emerge quanto sia fondamentale essere aggiornati e conoscere le iniziative attuate dagli organi governativi a supporto dell’economia.

È facile dedurre quanto la fase di recupero stragiudiziale sia di importanza strategica, e anche perché esternalizzare il recupero creditisocietà di recupero crediti strutturate permetta di ottenere diversi vantaggi, sia in ottica di ottimizzazione delle risorse interne che di professionalità nel contatto con il cliente.

L’esperienza di Mediacom nel Recupero Crediti

La nostra esperienza nel settore ci ha permesso di formalizzare procedure che ci consentono di prevenire le perdite, avviare attività di recupero crediti legale e stragiudiziale, raccogliere informazioni dettagliate sul debitore e di educarlo al rispetto delle scadenze.

In Mediacom segmentiamo la clientela tra buoni e cattivi pagatori, passiamo poi a revisionare le procedure d’incasso e a creare un matching dei crediti commerciali con i debiti commerciali. Ricordiamo in modo proattivo ai tuoi clienti di pagare in tempo con cicli di lettere, chiamate proattive, invio di e-mail e monitoraggio del credito dei clienti.

Il Credit Collector (detto anche phone collector) svolge un ruolo fondamentale, sollecitando i clienti che hanno fatture scadute. È inoltre sempre lui a incassare gli importi scaduti (e a scadere) gestendone le problematiche.

La gestione del singolo cliente prevede alcune operazioni come il ricordo dei pagamenti e tutta una serie di attività pre-contenzioso o di recupero credito per via legale che in Mediacom vengono personalizzate in relazione alle procedure indicate e alla fase in cui il cliente/debitore si trova. In accordo con l’azienda creditrice, è possibile anche creare degli sconti in caso di anticipo dei pagamenti.

Mediacom è inoltre associata UNIREC, l’Associazione che riunisce le imprese dei servizi a tutela del credito. L’adesione rappresenta un ulteriore certificato di garanzia sulla correttezza, la trasparenza e la professionalità delle procedure di recupero stragiudiziale messe in atto dai nostri consulenti.

Per saperne di più, scopri i nostri servizi di Gestione e Recupero Crediti

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