Recupero Crediti Legale: quando è necessario e le procedure da attivare per le aziende

Il recupero del credito viene messo in atto quando il debitore non paga beni o servizi a un creditore. Ma quando è necessario e quali sono i passaggi da seguire per le aziende?

La procedura di recupero crediti può essere messa in atto dal soggetto creditore nei confronti del soggetto debitore, al fine di ottenere quanto spettante dal rapporto tra le parti. Ma come funziona e come si procede per il recupero del credito?

Abbiamo realizzato questa breve guida per spiegarti quali sono gli elementi per certificare la natura del credito e le modalità per sollecitare il debitore o richiedere l’intervento del Giudice.

Entreremo nel dettaglio di tutte le procedure da attivare, spiegandoti, passo per passo ed entro quali termini attivare: il procedimento di ingiunzione, la richiesta di pagamento, la notifica del precetto, il pignoramento.

Infine, in un’ottica di credit management, ti spiegheremo qual è la scelta migliore per la tua azienda, così potrai capire quando conviene definire la posizione con la sola attività stragiudiziale e quando proseguire con l’azione legale.

Attività stragiudiziale

L’attività stragiudiziale, che anticipa necessariamente la fase legale, ha il fine di recuperare un credito senza l’instaurazione di un giudizio. Il procedimento in questo caso è più snello ed economico rispetto a quanto preveda un contenzioso civile.

L’attività stragiudiziale può essere espletata mediante: solleciti telefonici, lettera di sollecito, sms, e-mail. Se tale attività risulta essere infruttuosa si provvede ad inviare la diffida di pagamento (a mezzo Ar o Pec), che permette al creditore di “mettere in mora” il debitore intimandogli il pagamento di quanto dovuto e interrompendo i termini di prescrizione del credito.

La diffida deve contenere l’intimazione ad adempiere ed un termine adeguato (minimo 15 gg) entro il quale provvedere ad effettuare il pagamento. Trascorso infruttuosamente il termine, il creditore può avviare l’azione legale se il suo credito è certo, liquido ed esigibile.

Il credito è:

  • certo: se il creditore è in possesso di tutti gli elementi per dimostrare l’esistenza del suo diritto (un contratto, una fattura, un documento di consegna della merce);
  • liquido: quando il suo ammontare è precisamente determinato;
  • esigibile: se non vi sono termini o condizioni che ne impediscono il pagamento da parte del debitore (per esempio: una fattura non ancora scaduta).

Per l’avvio dell’azione legale, la sola fattura emessa dal creditore e rimasta impagata non basta. La fattura dovrà necessariamente essere corredata da ulteriore documentazione che provi l’esistenza di un rapporto tra le parti (es. il contratto, un preventivo di spesa firmato dal cliente, un documento di consegna della merce con firma di ricezione, ecc.).

La richiesta di pagamento

La richiesta di pagamento può avvenire in vari modi: fax, e-mail, sollecito telefonico, ecc. Resta inteso che solo l’invio del sollecito di pagamento a mezzo AR o PEC, fornisce al creditore prova dell’avvenuta consegna. È infatti necessario provare che il debitore non abbia provveduto al pagamento, nonostante sia stato messo a conoscenza del proprio debito.

Gli elementi che devono essere inseriti nel sollecito di pagamento sono:

  • il titolo, ossia la fonte del diritto vantato dal creditore. A tal fine possono essere riportati, a seconda dei casi: gli estremi del contratto (o del preventivo sottoscritto), il riferimento alla fattura in sospeso, ecc.
  • l’importo preciso da pagare;
  • il termine entro cui si esige il pagamento;
  • l’indicazione che il creditore, in caso di ulteriore mancato pagamento, potrà agire in sede giudiziale.

Recupero crediti con attività giudiziale

L’attività legale ha inizio quando, nonostante tutte le azioni messe in campo in fase stragiudiziale, il creditore non abbia provveduto al pagamento di quanto dovuto.

Prima di affidare però la lavorazione della posizione all’ufficio legale è consigliabile effettuare una valutazione economico patrimoniale del debitore. In caso di debitore insolvente e/o irreperibile risulterebbe sicuramente antieconomico proseguire l’attività per il recupero delle somme.

Il procedimento d’ingiunzione

Il procedimento d’ingiunzione è un procedimento speciale civile. Con questo tipo di procedimento il creditore ha uno strumento di tutela immediata, che gli permette di acquisire in tempi brevi un titolo per agire esecutivamente nei confronti del debitore, evitando i tempi lunghi del giudizio ordinario.

Il decreto ingiuntivo viene emanato dall’ufficio giudiziario competente per valore e territorio (Tribunale o Giudice di Pace). In assenza di contraddittorio fra le parti, il decreto ingiuntivo è un provvedimento a carattere esclusivamente documentale, che rappresenta l’esito conclusivo della fase monitoria del procedimento di ingiunzione.

Il debitore ingiunto può opporsi entro 40 giorni dalla notifica del decreto e, in caso di opposizione, viene aperto un procedimento ordinario di primo grado a cognizione piena, che terminerà con l’emissione della sentenza*.

Sia il decreto ingiuntivo che la sentenza costituiscono il titolo esecutivo, necessari per tentare l’esecuzione forzata nei confronti del debitore ancora inadempiente.

*A tal riguardo, la Cassazione Civile, con l’isolata pronuncia 3.12.2015, n. 24629, ha affermato che è sull’opponente che deve gravare l’onere della mediazione obbligatoria.

Notifica del precetto

L’atto di precetto è un’intimazione formale di pagamento che il creditore notifica al debitore con l’avvertimento che, in caso di mancato pagamento dell’importo dovuto entro 10 giorni, procederà con l’esecuzione forzata.

La notifica del precetto è successiva alla notifica del decreto ingiuntivo.

Nello specifico: quando il decreto ingiuntivo non sia stato opposto, e dopo aver chiesto all’ufficio giudiziario l’apposizione della formula esecutiva, a meno che lo stesso non ne sia già munito al momento dell’emissione. 

Dalla notifica dell’atto di precetto, il creditore ha 90 giorni per avviare il procedimento esecutivo (mediante notifica e successiva iscrizione a ruolo del pignoramento) nei confronti del debitore, altrimenti il precetto perde efficacia e sarà necessario provvedere ad una nuova notifica.

In questa fase bisogna fare molta attenzione a due aspetti:

  • quantificare correttamente il credito;
  • applicare il giusto tasso di interesse.

In caso di errore, possono nascere contestazioni da parte del debitore.

Il pignoramento

“Il pignoramento consiste in una ingiunzione che l’ufficiale giudiziario fa al debitore di astenersi da qualunque atto diretto a sottrarre alla garanzia del credito esattamente indicato i beni che si assoggettano alla espropriazione e i frutti di essi”. (art. 492 c.p.c.).

In questo modo si crea un vincolo di indisponibilità su determinati beni, cioè i beni pignorati non potranno essere ceduti o alienati a terzi, senza il consenso del creditore.  

Secondo quanto previsto dal codice di procedura civile, i creditori possono soddisfare le loro pretese aggredendo i beni del debitore in modi differenti, a seconda che questi siano mobili o immobili e che siano nella disponibilità del debitore o di un terzo.

Il pignoramento può essere di tre tipi:

  • il pignoramento presso terzi: quando il terzo sia in possesso di beni del debitore o quando quest’ultimo vanti crediti nei confronti del terzo. Il terzo deve rendere al creditore procedente una dichiarazione, a mezzo raccomandata a/r o pec, oppure con procuratore speciale o difensore munito di procura speciale, nella quale specifica di quali cose o somme è debitore o si trova in possesso e quando ne deve eseguire il pagamento o la consegna.
  • il pignoramento mobiliare: quando il creditore pignora beni mobili del debitore (auto, barche, moto, ecc.).
  • il pignoramento immobiliare: quando il creditore pignora i beni immobili del debitore (appartamenti, terreni, ecc.). Questo tipo di pignoramento, viene in genere utilizzato dai legali quando il credito da recuperare è elevato, in quanto i costi di attivazione della procedura sono piuttosto elevati. 

L’esito del pignoramento sarà l’espropriazione forzata: un procedimento esecutivo, di natura coattiva, diretto a sottrarre al debitore beni pignorabili che fanno parte del suo patrimonio. Tali beni, tramite la vendita ai pubblici incanti (o altre procedure), saranno convertiti in denaro per soddisfare il creditore precedente (in attuazione della loro funzione di garanzia generica delle obbligazioni stabilita all’articolo 2740 del codice civile).

Credit management: quale opzione scegliere?

Come avrai potuto capire, scegliere l’attività stragiudiziale o procedere direttamente con l’attività giudiziale dipende da molti fattori, che vanno inquadrati in un’ottica di credit management.

Come abbiamo già detto, riuscire a raggiungere il recupero dei crediti attraverso la sola attività stragiudiziale consente di operare con meno esborsi economici e in tempi più veloci. Allo stesso tempo, la notifica di un titolo esecutivo ha un’efficacia persuasiva di gran lunga maggiore rispetto a una diffida di pagamento o a un contatto telefonico.

Bisogna quindi valutare caso per caso, andando anche a riflettere sulla consistenza del patrimonio del debitore. Fare delle valutazioni preliminari e affidarsi a dei legali esperti può fare la differenza.

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Il nostro team di avvocati interno affianca le aziende con una valutazione legale preliminare, fondamentale per raccogliere informazioni dettagliate sulle proprietà e fonti di reddito dei debitori.

I dati analizzati sono patrimoniali, finanziari e catastali.

La raccolta dei dati e la valutazione preliminare sono fondamentali per capire se e quali beni dei debitori possono essere aggrediti per il recupero crediti della tua impresa. In questo modo il ricorso all’attività di recupero crediti legale verrà consigliato solo nei casi in cui vi siano ottime possibilità di successo di recuperare i crediti vantati dalla tua azienda.

Questa fase di valutazione preliminare è fondamentale anche per definire quale forma di pignoramento (nel caso di attività giudiziaria) è più adeguata al caso della tua impresa.

Ovviamente tutte le informazioni saranno condivise con te, così come tutte le procedure di recupero crediti saranno attivate solo dopo la tua approvazione: sarai aggiornato in tempo reale su tutte le azioni che metteremo in campo per il recupero crediti della tua ditta.

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Saremo lieti di aiutarti a recuperare ciò che per legge spetta alla tua azienda.