Gli effetti che il Covid-19 ha avuto sulla popolazione italiana

Ansia prima e ottimismo poi: ecco le prime anticipazioni del nostro sondaggio sul Covid -19: “Effetti dell’emergenza sanitaria sugli Italiani”. I risultati definitivi tra qualche giorno.

Quali sono gli effetti che il Covid – 19 ha avuto sulla popolazione italiana? E quali conseguenze psicologiche, sanitarie ed economiche hanno coinvolto, e coinvolgono ancora, ognuno di noi dal punto di vista personale?

A queste e altre domande abbiamo provato a dare delle risposte con l’indagine Effetti dell’emergenza sanitaria sugli Italiani, i cui risultati definitivi saranno disponibili tra qualche giorno. Abbiamo deciso però di anticiparvi qualche spunto, per mantenere viva la discussione su questi temi.

Si parla spesso di sistema, di provvedimenti economici e di tanto altro, ma con questa indagine del Centro Indagini Statistiche e Ricerche di Mercato Mediacom vogliamo rimanere focalizzati sulle persone, per capire quali conseguenze significative hanno avuto la pandemia e il lockdown su tutti noi, e comprendere anche meglio i fattori che possono guidare le persone nelle loro decisioni d’ora in avanti.

In queste scelte rientrano anche le decisioni d’acquisto, perché questa esperienza potrebbe anche far cambiare la scala delle nostre priorità.

Ci siamo detti a lungo che in questi giorni di difficoltà abbiamo capito cosa fosse davvero importante e cosa no. Così quella che il sociologo e studioso Zygmunt Bauman qualche anno fa ha definito “società dell’incertezza”, trova ancor più attualità nella realtà dei nostri giorni. E in questo discorso rientra a pieno titolo anche il rapporto con i prodotti e soprattutto con i brand.

Viviamo un momento storico in cui molte certezze sono venute meno. Il consumo diventa così in gran parte un consumo di storie, soprattutto per il contributo che le storie possono dare ai nostri processi identitari. Ogni acquisto, ogni contatto, e in generale ogni esperienza legata alla marca, fa sì che essa entri a far parte della nostra vita e contribuisca anche a formare il nostro pensiero in relazione alle grandi questioni del mondo.

Anche per questo curare nel minimo dettaglio ogni punto di contatto con il pubblico (touchpoint in inglese) diventa fondamentale per valorizzare l’immagine del brand e mantenere alta la customer satisfaction.

In questa ricerca realizzata in collaborazione con Demos Marketing International Srl

alle persone intervistate abbiamo chiesto una valutazione sul proprio stato d’animo sia durante il lockdown che in questa fase di “riapertura”.

Ovviamente la parte finale è rivolta al futuro, per comprendere lo stato d’animo di tutti noi e per capire se, pensando ai prossimi mesi, a prevalere sono gli atteggiamenti ottimistici o le preoccupazioni.

Effetti dell’emergenza sanitaria sugli Italiani: la metodologia

Come abbiamo detto, questo sondaggio è stato realizzato dal Centro Indagini Statistiche e Ricerche di Mercato Mediacom in collaborazione con Demos Marketing International Srl.

Abbiamo utilizzato la metodologia CAWI (Computer Assisted Web Interviewing) su un campione di 800 casi rappresentativi della popolazione italiana con un’età maggiore di 16 anni.

La struttura del questionario è basata unicamente sulla metodologia denominata “Bilanciamento emozionale”, ragion per cui per ogni sessione prevista si è preferito sintetizzare e racchiudere in unico “piatto del bilanciere”, considerando l’ago di pesa in due fasi (Pre e Post Covid).

Il piano di campionamento dell’indagine prevede:

  • la divisione equa per genere;
  • l’età è divisa in 5 fasce (16/19; 20/35; 36/55; 56/65; oltre 66 anni)
  • le macro aree sono clusterizzate secondo il sistema Nielsen basando le quote su rapporto peso demografico e ampiezza geografica.

Effetti dell’emergenza sanitaria sugli Italiani: qualche anticipazione.

La prima domanda che abbiamo posto agli intervistati riguarda la loro percezione di ansia e serenità durante e dopo il lockdown. Ne è emerso un quadro in cui durante il lockdown, l’ansia è stata percepita maggiormente.

Sicuramente a tutto ciò hanno contribuito il blocco in casa, la preoccupazione per la salute personale e dei propri cari, le continue notizie dai telegiornali e dai social, e anche i vari gruppi Whatsapp su cui giravano notizie e fake news di ogni tipo.

Ci sono stati poi momenti che hanno scandito le nostre giornate come il bollettino giornaliero della Protezione Civile delle 18.00 e anche le conferenze stampa del Presidente del Consiglio Giuseppe Conte, che ci ha aggiornavano sulla situazione e sui provvedimenti presi.

Il secondo punto dell’indagine riguarda le sensazioni di pigrizia/mobilità.

Tutti ci siamo necessariamente mossi di meno, ma quasi la metà delle persone intervistate non si è definita né pigra né dinamica, sia durante il lockdown che dopo.

Un segnale senz’altro importante è quello che riguarda il futuro.

Qui, in varie forme, il 46% degli intervistati ha mostrato un certo ottimismo (5% molto ottimista, 13% abbastanza ottimista, 28% poco ottimista), mentre il 40% si è definito né ottimista né pessimista, lasciando quindi i pessimisti al 14% del totale.

Come già detto, questa è solo un’anticipazione della ricerca che verrà pubblicata interamente nelle prossime settimane, dove, ad esempio, troverà spazio anche la percezione dei propri rapporti sociali durante e dopo il lockdown.

I primi risultati dell’indagine sono stati discussi anche nel webinar Nascere in Italia: rapporti tra denatalità e pandemia organizzato dagli studi legali Di Matteo – Scarpato – Senni.

Al webinar, oltre alla nostra Valeria Di Marino (Market Research Specialist di Mediacom), che ha illustrato i dati della ricerca, hanno partecipato:

  • Paolo Siani, pediatra membro della Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza;
  • Fabio Mosca, Presidente Associazione Italiana Neonatologi e Primario della Neonatologia alla Mangiagalli;
  • ssa Caterina Rizzo, Unità di epidemiologia e percorsi clinici Ospedale Pediatrico Bambino Gesù;
  • ssa Elenora Benedetti, psicologa.

Marketing e Ricerche di Mercato Mediacom

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