Il valore unico delle donne in azienda

La Giornata Internazionale delle Donne ci offre lo spunto per parlarvi di un aspetto che spesso viene sottovalutato ma che, secondo noi, è di estrema importanza all’interno di ogni organizzazione aziendale: il valore unico del lavoro femminile.

Sono già diversi anni che la spinta per la parità di genere sta prendendo piede negli ambienti lavorativi, dopo decenni in cui le donne sono state escluse dal lavoro. Ma i cambiamenti culturali non avvengono da un giorno all’altro, basti pensare che le donne in Italia hanno votato per la prima volta solo nel 1946, e nel corso degli anni hanno dovuto sostenere numerose battaglie per far rispettare i propri diritti.

Sono stati fatti enormi passi avanti, ma c’è ancora tanto da lavorare: tuttora oggi le donne vengono pagate meno dei colleghi uomini (il gender gap), e sono vittime di stereotipi e pregiudizi duri a morire.

Ma al di là della questione della parità di genere che ci sembra alquanto scontata, vogliamo approfittare di questa giornata per spiegare perché una forte presenza femminile all’interno di un’azienda porta con sé dei vantaggi anche per il business.

Aumento dei livelli di produttività e creatività

Esiste un forte legame tra diversità e produttività nel mondo degli affari. Per diversità non s’intende solo quella di genere, ma anche di persone che provengono da paesi, esperienze e abilità diversi.

Con un team diversificato, formato da donne e uomini qualificati, uno dei vantaggi può essere una maggiore creatività dei dipendenti, derivante da opinioni, punti di vista ed emozioni diversi di fronte a una stessa situazione.

I valori, la cultura aziendale e il brand activism in fondo si concretizzano in azioni di questo tipo. È per questo che le persone provenienti da organizzazioni con un’alta percentuale di donne sono più propense a parlare di una cultura organizzativa positiva e significativa.

Attrarre più talenti

Avere una politica che non discrimina riguardo al genere consente anche di richiamare l’attenzione di più persone con talento. Cerchiamo di essere chiari: se una donna o un uomo si accorgono che all’interno di un’organizzazione non viene posta la stessa attenzione a persone di genere diverso, è probabile che quella stessa persona cerchi lavoro altrove. E al di là del discorso etico, che è sempre il più importante, tutto ciò può avere un effetto negativo anche sul business.

Se queste persone possiedono competenze e caratteristiche di cui la tua azienda ha bisogno, potresti finire per perdere un patrimonio di conoscenze, che a quel punto andrebbe a rafforzare i tuoi concorrenti.

Al contrario, se dai prova del tuo impegno per la diversità di genere, puoi dimostrare ai candidati che apprezzi i contributi delle donne, rendendo la tua organizzazione più attrattiva ai loro occhi.

I giovani lavoratori sono più attenti alla diversità

Se hai intenzione di assumere lavoratori più giovani, la diversità è un aspetto a cui devi prestare molta attenzione. I giovani e giovanissimi nati tra la fine del 20° e l’inizio del 21° secolo – che ormai abbiamo imparato a chiamare Millenials e Genenerazione Z – apprezzano la diversità sul posto di lavoro più delle generazioni precedenti, e questo è particolarmente vero quando si parla di diversità di genere.

Sono ragazzi e ragazze che non hanno vissuto nella società di tipo patriarcale che ci ha fatto compagnia fino a metà del secolo scorso. Al contrario sono cresciuti – e crescono ancora – vedendo intorno a loro donne forti e capaci, rappresentate in tutti i settori della società, e sono consapevoli che uomini e donne sono entrambi capaci di realizzare grandi cose.

Lavoro femminile e pandemia

Ci sono tanti altri motivi per cui un’ampia presenza femminile all’interno di un’organizzazione può portare dei vantaggi, ora però ci sembra giusto soffermarci anche su un dato negativo che è emerso nelle scorse settimane e che riguarda gli effetti della pandemia da Coronovirus sull’occupazione, e in particolare su quella femminile.

I numeri sono molto pesanti, basti pensare che a dicembre scorso gli occupati totali sono diminuiti di 101 mila unità. Un numero tragico già di per sé, che però diventa ancor più preoccupante se pensiamo che si tratta di un crollo quasi esclusivamente femminile, con 99 mila donne che sono rimaste disoccupate o inattive. E dicembre non è di certo l’eccezione di fine anno, perché questi numeri (un po’ meno estremi) li ritroviamo durante tutto il 2020: dei 444 mila occupati in meno registrati in Italia, il 70% è rappresentato da donne. (Fonte: ISTAT).

Le disparità di genere c’erano già prima della pandemia, è ovvio, ma come avviene in molte situazioni analoghe, gli eventi drammatici tendono ad aumentare le differenze sociali.

Perché le donne sono importanti per Mediacom

Ci piace concludere quest’articolo parlando delle donne che lavorano in Mediacom. Nella nostra organizzazione la presenza femminile è fortissima, basti pensare che il 70% del nostro team è composto da donne.

Siamo convinti che la presenza così massiccia di donne renda l’ambiente di lavoro più stimolante e creativo. Ma per noi è fondamentale anche adattarci alle esigenze di tutti i nostri collaboratori, per questo incentiviamo la possibilità di lavorare su turni e part-time.

E poi c’è una realtà che ormai ha preso piede in modo definitivo nella nostra organizzazione aziendale: la possibilità di praticare lo smart working. Introdotto per necessità a causa della pandemia da Coronovirus, ora intendiamo mantenerlo anche dopo la fine di questo periodo di emergenza, che speriamo termini al più presto.

Lo smart working ci consente una maggiore flessibilità e, anche lavorando da casa, la tecnologia ci offre comunque occasioni di ritrovo, tipo pause caffè virtuali, momenti collettivi o sessioni di brainstorming che rompono i silenzi e aiutano ciascuno di noi a sentirsi sempre parte di un grande team.

Pensiamo che adottare lo smart working comporti un utile cambio di prospettiva, in linea con la mentalità e i nuovi stili di vita di oggi, dove la dimensione individuale e privata viene messa in primo piano e il lavoro vi ruota attorno.

Certo, la linea di demarcazione tra lavoro e momenti privati spesso si fa meno netta e il tempo avanza come un continuum dove il rischio di perdersi è dietro l’angolo. Ed è per questo che ci affidiamo alla capacità individuale di saper organizzare e gestire in modo accurato il proprio tempo.