Il recupero delle bollette scadute nel settore idrico, gas ed energia
L’attività di gestione e recupero crediti nel settore delle Utilities si sta progressivamente configurando come un asset strategico importante. Insoluti, ritardi nei pagamenti, NPLs (Non performing loans): i rischi legati al credito sono sempre dietro l’angolo ed è sempre più frequente – tra i gestori – ritrovarsi situazioni di insolvenza all’interno del proprio portafoglio clienti; un rischio che non fa distinzioni tra settori di business e tipologia d’azienda. Si va, infatti, dalle grandi aziende alle PMI, fino ad arrivare alle Pubbliche Amministrazioni.
Sono 2 le maggiori criticità legate al settore Utilities: il livello di morosità e il fenomeno del credit switch da una compagnia all’altra, che rischia di paralizzare l’attività di recupero del nuovo operatore in caso di cattivi pagatori.
I dati del comparto recupero crediti in Italia
Gli ultimi dati ufficiali dell’attività di recupero crediti in Italia li ha rilasciati UNIREC – Unione Nazionale delle imprese a Tutela del Credito – che nel rapporto relativo al 2018 indica in 82,3 miliardi di euro la quota di crediti affidati alle imprese; in aumento del 15% rispetto al 2017. In parallelo, i crediti recuperati nel 2018 ammontano a 7,8 miliardi di euro, una crescita del 5% rispetto all’anno precedente.
La Pubblica Amministrazione si conferma il committente con le migliori performance, con un tasso di recupero del 44%. Al 16% troviamo, invece, la percentuale di recupero crediti per il settore Utilities.
Per maggiori approfondimenti sul rapporto 2018 UNIREC è possibile consultare il comunicato stampa cliccando qui.
Le disposizioni dell’ARERA per il settore
Sono 2 le maggiori criticità legate al settore Utilities: il livello di morosità e il fenomeno del credit switch da una compagnia all’altra, che rischia di paralizzare l’attività di recupero in caso di cattivi pagatori. A fare effettivamente da traino è la quota di bollette non pagate. Il livello di impatto è infatti notevole, in quanto le aziende creditrici si trovano costrette a destinare risorse per la gestione di tutta una serie di posizioni in fase di pre-contenzioso (come ad esempio contestazioni, reclami e richieste di conciliazione) e che richiede, in parallelo, la messa in atto di operazioni che consentano di evitare l’aggravio della posizione debitoria.
L’ARERA, l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente, è intervenuta in tal senso e ha avviato un iter di definizione delle modalità contrattuali che dovranno regolare il rapporto commerciale tra fornitori e utenti. In parallelo ha dato il via a tutta una serie di standard che dovranno uniformare l’attività dei gestori in fase di recupero di crediti in sofferenza.
Il ruolo dell’outsourcer: molto più di un semplice esattore
Il ruolo dei fornitori dei servizi di gestione e recupero crediti è centrale per la sostenibilità finanziaria dei gestori che vantano crediti da riscuotere. Sono loro, infatti, la vera “opportunità” per il recupero crediti in sofferenza per le aziende del settore idrico, gas ed energia.
Non si tratta di semplici esattori la cui unica attività è quella di recuperare gli insoluti; ma di professionisti specializzati, con un compito molto più strutturato, che operano negli interessi dell’azienda creditrice e che, allo stesso tempo, assumono un ruolo “didattico”verso il debitore.
I 3 cardini dell’attività di gestione e recupero crediti
L’outsourcer individua e sviluppa le soluzioni più adatte per:
- Ridurre i tempi di incasso di bollette scadute e/o pendenze;
- Aumentare i flussi di cassa dei creditori e migliorare la redditività d’impresa;
- Educare il debitore al rispetto delle scadenze: compito del professionista (Phone collector) è anche educare il debitore al rientro del debito e/o delle più immediate scadenze.
Concentrare l’attenzione sull’attività di phone collection, per migliorare le performance e ridurre le quote di insoluto, richiede alla aziende fornitrici un alto livello di organizzazione interna. Un gestore del settore Utilities che esternalizza l’attività di recupero crediti deve infatti affidarsi a fornitori in possesso di 2 asset fondamentali: un team di specialisti del credito e tecnologia in grado di supportare al meglio la gestione e il coordinamento interno dei processi e delle tempistiche del recupero dei crediti.
L’output garantito da un outsourcer specializzato è nelle percentuali di recupero raggiunte. Ecco, in tal senso, i dati a supporto rilasciati dalla Business Unit di Gestione e Recupero Crediti di Mediacom:
- Settore Idrico: è stato recuperato ben il 20% in tre anni sulle utenze attive inaccessibili;
- Gas: è stato recuperato tra il 13% e 15% in un anno sulle utenze cessate; circa il 50% sulle utenze attive;
- Energia: è stato recuperato il 30% in tre anni sulle utenze business cessate.
Mediacom è in grado di affiancare le aziende in ogni fase dell’attività di recupero, dalla stragiudiziale a quella legale, nel rispetto dei principi di trasparenza e secondo le normative previste dalla legge. E’associata all’UNIREC, Unione Nazionale Imprese a Tutela del Credito, ed è certificata UNI EN 15838:2010 anche per le attività di gestione e recupero crediti.
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